Ponte tra Oriente e Occidente, il Salento si pone come erede della grande tradizione della Nuova Roma. Il Griko, che ancora viene usato come lingua della Grecìa Salentina, gli affreschi delle chiese e le cripte sparse nel territorio, le tradizioni culturali, alimentari ed etnografiche che ancora uniscono le due sponde del mare, fanno sì che si crei un costante rimando ai secoli della presenza dell'Impero d'Oriente. La ricerca sulla presenza e sul periodo costantinopolitano in Puglia spesso si scontra con credenze ritenute dalla storiografia moderna ormai superate ed errate. L'attività del Gruppo Archeologico di Terra d'Otranto mira quindi a restituire la corretta comprensione del periodo e della realtà storica, artistica e archeologica, così da poter far luce non solo sul grande patrimonio rupestre della regione, ma anche sugli episodi più importanti relativi la nascita del cristianesimo e lo sviluppo delle cosiddette "religioni orientali" nei primi secoli del primo millennio. Su tale tema, il Gruppo Archeologico di Terra d'Otranto ha avviato il progetto "ARCHONDARIS - Le Grotte di Dio", con percorsi di fruizione e valorizzazione degli insediamenti rupestri in Puglia e Basilicata, e avviato programmi internazionali di raccordo sulle orme dell'antica capitale dell'Impero d'Oriente. Durante le Giornate Nazionali di Archeologia Ritrovata, organizzati in tutta Italia dai Gruppi Archeologici nel mese di ottobre si tengono a cura del GATO i convegni internazionali di studi sull'arte paleocristiana e bizantina nel Salento.
Le Grotte di Dio
ARCHONDARIS è il nome che, nei complessi religiosi bizantini, è riservato al monaco o alla persona che si occupa dell'accoglienza e dell'organizzazione della sosta dell'ospite. Sul modello degli Archondari bizantini, il programma del Gruppo Archeologico di Terra d'Otranto permette ai nostri ospiti di visitare le chiese rupestri e le cripte più belle dell'antica Terra d'Otranto, in una rete che unisce Matera al Salento, in un viaggio di grande fascino e suggestione.